Laura e Marco

Avevo 28 anni allora, un ragazzo qualunque con un fuoco dentro che bruciava da un po’. Non ero un esperto di Annunci69, ma da mesi mi perdevo nei suoi racconti: coppie che si scambiavano in parcheggi deserti, incontri furtivi nei boschi, esperienze che ti marchiavano a vita. Quella curiosità mi aveva spinto a rispondere a un annuncio: Laura e Marco, 32 e 35 anni, cercavano un ragazzo giovane per “un gioco all’aperto, senza limiti”.

Dopo qualche messaggio piccante, ci siamo dati appuntamento in un bar sul lungomare, in una serata di luglio così calda che l’aria sembrava appiccicarsi alla pelle.
Al bar, Laura mi ha colpito subito: capelli castani sciolti, un vestito corto che le aderiva ai fianchi, seni pieni che si intravvedevano sotto la scollatura, e un sorriso che diceva “so cosa vuoi”. Marco era più posato, alto, con spalle larghe e un’aria di chi comanda senza bisogno di alzare la voce. Abbiamo bevuto, chiacchierato, e il loro modo di fare – aperto, diretto – mi ha messo a mio agio. Laura mi sfiorava il braccio, Marco mi studiava con un mezzo sorriso. “Ti va di venire con noi?” ha chiesto lui, dopo la seconda birra. Ho detto sì, il cuore che già pompava forte.

Siamo saliti sulla loro station wagon e abbiamo guidato fino a una pineta isolata, a pochi chilometri dalla costa. L’odore di salsedine si mescolava alla resina, la luna illuminava appena il sentiero. Hanno parcheggiato in uno spiazzo nascosto, lontano da occhi indiscreti. “Qui non ci trova nessuno,” ha detto Laura, scendendo dall’auto e togliendosi le scarpe per sentire l’erba sotto i piedi. Marco mi ha guardato: “Pronto a divertirti?” Ho annuito, la gola secca.

Laura mi ha preso per mano e mi ha guidato in una radura, dove l’erba era morbida e la luce della luna creava ombre lunghe. Marco ci seguiva, con una calma che mi eccitava e intimidiva allo stesso tempo. “Ti piace l’idea di farlo qui, sotto le stelle?” ha sussurrato Laura, premendo il suo corpo contro il mio. Non ho risposto: l’ho baciata, un bacio vorace, la sua lingua che cercava la mia, le sue mani che già slacciavano la mia cintura. Sentivo il suo profumo, un mix di vaniglia e desiderio, mentre il mio corpo reagiva senza controllo.

Si è inginocchiata davanti a me, senza fretta, tirando giù i miei jeans e i boxer in un unico movimento. La sua bocca era calda, lenta, precisa: mi ha preso tra le labbra, giocando con la lingua in cerchi che mi hanno fatto stringere i pugni. “Cazzo, sei bravo a resistere,” ha detto, alzando lo sguardo con un sorriso malizioso. Marco si è seduto su un tronco a pochi metri, i jeans slacciati, accarezzandosi mentre ci guardava. “Falla godere,” ha detto, la voce bassa, e Laura ha risposto succhiandomi più forte, emettendo piccoli gemiti che mi mandavano fuori di testa.

Poi tutto è accelerato. Laura si è alzata, si è tolta il vestito con un gesto fluido, restando in un perizoma nero che non lasciava nulla all’immaginazione. La sua pelle brillava sotto la luna, i capezzoli turgidi, il corpo che chiedeva di essere toccato. Mi ha spinto sull’erba, si è messa sopra di me, guidando la mia mano tra le sue cosce. Era bagnata, scivolosa, e quando ho infilato due dita dentro di lei, ha gettato la testa indietro con un gemito che ha rotto il silenzio della pineta. “Sì, così,” ha ansimato, muovendosi contro la mia mano.
Marco si è avvicinato, nudo dalla cintura in giù, il suo membro duro in mano. “Tocca a te,” ha detto a Laura, ma poi ha guardato me. Non avevo mai fatto nulla con un uomo, ma in quel momento, con l’adrenalina che mi scorreva nelle vene, non c’era spazio per i ripensamenti. Laura mi ha spinto verso di lui, e mi sono abbassato, titubante ma curioso. L’ho preso in bocca, sentendo il suo sapore, la sua durezza, mentre Laura mi accarezzava la schiena e sussurrava: “Bravo, fallo venire.” Marco mi ha guidato con una mano sulla nuca, gemendo piano, e quella sensazione di controllo e abbandono mi ha travolto.

Da lì, è stato un caos di corpi. Laura si è sdraiata sull’erba, le gambe aperte, e mi ha tirato sopra di lei. Sono entrato in lei con un colpo deciso, sentendola stringersi intorno a me, calda e pulsante. Marco si è inginocchiato dietro di me, e ho sentito le sue mani sui miei fianchi, poi qualcosa di umido e freddo – lubrificante, ho capito dopo – e una pressione lenta, intensa. Ho trattenuto il respiro mentre entrava in me, un misto di dolore e piacere che non avevo mai provato. “Rilassati,” ha mormorato, e piano piano il ritmo si è sincronizzato: io dentro Laura, Marco dentro di me, un intreccio di gemiti e sudore sotto quella luna piena.

Laura ha raggiunto l’orgasmo per prima, urlando senza ritegno, il suo corpo che tremava sotto di me. Marco ha accelerato, i suoi colpi più profondi, finché non l’ho sentito irrigidirsi e venire con un grugnito. Io sono esploso subito dopo, dentro Laura, con un’intensità che mi ha fatto quasi svenire. Siamo rimasti lì, ansimanti, sudati, l’erba che ci pizzicava la pelle, ridendo piano per l’assurdità e la bellezza di tutto.

Ci siamo rivestiti, tornando alla macchina in silenzio, con sorrisi complici. “Non male, eh?” ha detto Laura, accendendosi una sigaretta. Marco mi ha dato una pacca sulla spalla: “Quando vuoi, torniamo.” Quella notte, a casa, non ho chiuso occhio. Ogni dettaglio – la bocca di Laura, il controllo di Marco, il mio abbandono – mi girava in testa. Era stata la mia prima volta all’aperto, la mia prima volta con una coppia, e qualcosa dentro di me era cambiato per sempre. Annunci69 mi aveva aperto un mondo, e io ero già pronto a tuffarmici di nuovo.